domenica 30 marzo 2008

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA

Non abbiamo più parole. Giriamo l'Italia, scriviamo libri, discutiamo con tanta gente, sperando e pregando che le cose siano cambiate o che possano cambiare. La mistica della violenza che spinge ad assaltare persino un autobus di tifosi di un club non poteva che propiziare un'altra morte assurda. Tre morti in 13 mesi sono troppi per uno sport, sarebbero troppi anche tre feriti lievi, anche uno solo. E invece ci sarà un altro funerale, un'altra giovane vita strappata ai suoi affetti, con il carico pesante di repressione che si abbatterà furiosamente su tutti gli Ultras italiani, anche su quelli che in questi mesi hanno avviato riflessioni decisive per le sorti del movimento intero a partire da una severa e impietosa autocritica .
Nessun Decreto può fermare la follia umana.
Adesso ci aspettiamo che quelle riflessioni decisive si trasformino in decisioni ragionevoli.
Anche perchè, sia chiaro a tutti, anche a quei "giapponesi" che giocano ancora alla guerra nelle giungle delle metropoli o degli autogrill, il funerale per cui dovremmo cominciare a stirare l'abito buono è quello degli Ultras.
Dopo la frutta ora siamo al dessert.


Alla Famiglia di Matteo il mio commosso abbraccio.

da http://abbatantuono.blogspot.com/