sabato 28 giugno 2008

Francia - Italia: Finalmente!

Martedì 17 giugno 2008


Ultimo giorno di Svizzera, alle 12.00 dobbiamo consegnare la stanza, quindi, colazione veloce e sistemazione delle valige, incastrante da Luca tipo tetris, nonostante ci sia una borsa in più ci sta tutto. (Eventualmente, avremmo lasciato a piedi Varenna ma non diteglielo….ops…..).

Ultimata la preparazione, partiamo subito alla volta di Zurigo, parcheggiamo vicino alla stazione e ci sediamo vicino alla macchina, fino a quando un poliziotto non ci intima di andarcene, ergo, in Svizzera non si può stare seduti nei parcheggi…

Raccogliamo una cartina e alcune info utili da un punto di informazione vicino (Ciaooo…Eh mi ha guardato adesso). Ci dirigiamo verso la stazione, enorme, piena di negozi e di gente, in pratica, un centro commerciale con delle rotaie in mezzo. Ripercorriamo la via piena di stand e incontriamo i primi tifosi, noi italiani siamo numericamente, oltre che dal punto di vista della cultura, bellezza, intelligenza, sensibilità (soprattutto Varenna), superiori ai francesi, fotografiamo “Alla sorella di Zidane piace Grosso” e giriamo in cerca di cioccolato e regalini vari. Dopo aver atteso 20 minuti Massimo, infilatosi in un negozio Emo, facciamo ritorno alla Coop per acquistare cioccolato a buon prezzo, qui, oltre che imbatterci in migliaia di bagarini in cerca di un biglietto da comprare per poi rivenderlo, incontriamo uno strano signore sulla cinquantina, ci ferma e domanda:

C: crucco, N: Noi


C:“voi siete italiani?”

N. “Si”, notare che Luca girava con la maglia di Toni, Massimo Camoranesi, io Del Piero e Fede Cannavaro….

C:”Abete vostro presidente e Tonadoni hanno detto di onestà in torneo Europei”

N:”Quindi?”

C:”Ma dov’è onesta di campionato italiano?”


Il caro signore, deve ringraziare un bagarino che ha interrotto la conversazione, permettendoci solo di mandarlo a cagare altrimenti un paio di manate in faccia non gliele toglieva nessuno…..

Sono ormai le 16.30, le gambe fanno malissimo, i piedi vanno a fuoco, decidiamo di dirigerci verso lo stadio, il bus 31, con tanto di schermo piatto che indica tutte le fermate e il tempo di percorrenza, ci accompagna all’impianto. I cancelli sono ancora chiusi ci sediamo e cercano di intervistarci due volte, ovviamente, non ci riusciranno… Entriamo intorno alle 18.00, perquisizione approfondita, ci mancavano i raggi x… Arriviamo al nostro posto e, finalmente, ci sediamo.

Dopo pochi minuti arriva una ragazza con dei questionari alla mano, lo compilo e lo restituiscono, gli altri due, Luca e Massimo lo compileranno a modo loro (Nazionalità : Napoletana, Residenza: Forciella…ecc…) mentre Fede, sta ancora calcolando quanto ha speso per indicarlo sul questionario.

Il cielo è minaccioso, noi siamo in prima fila e se dovesse piovere la prenderemmo tutta….10 minuti, il diluvio. Grazie al Cielo e all’orgazzazione, abbiamo una mantellina a testa. Rispetto alla partita con la Romania, siamo in superiorità sui francesi e facciamo un po’ di casino, nonostante non ci permettano comunque di vedere la partita in piedi…

Parte l’Inno, noi sempre abbracciati sotto il diluvio, inizia la partita, pronti via, Abidal butta giù Toni, rigore espulsione, 1-0 Pirlo! Nonostante la superiorità numerica soffriamo, Perrotta vaga a centrocampo, Pirlo a sinistra è improponibile e Toni si mangia l’impossibile. Ci pensa ancora Gigi con la mano di richiamo su Benzama, forse la parata più bella dell’Europeo, Grosso prende il palo…che sfiga!

Finisce il primo tempo e smette di piovere. L’Olanda e De Rossi faranno il resto, spettacolo puro quando, intorno all’80°, oltre ad essere inquadrati dalla Rai mentre saltiamo, (non essendo francesi), intoniamo “a la maison” sul ritmo del loro “alè le bleu”. Proseguiamo con “Domenech Domenech, vaffanculo vaffanculo vaffanculo a Domenech”.

La partita finisce con i giocatori sotto la curva, Buffon lancia la fascia da capitano e Cassano si spoglia quasi totalmente… Usciamo alle 23.00, tra Svizzeri che sventolano bandiere italiane e ci indicano dicendo “italiani veri!” sorpresi. alle 24.00 circa siamo alla macchina, alle 3.30 siamo a casa.

Cinque giorni in Svizzera volati (grazie al Cielo, anche perché avevamo esaurito i posti da visitare e Baar non è che offrisse molto se non Kebab), gran bella compagnia, se escludiamo Varenna….

domenica 22 giugno 2008

Lunedì: la vigilia

Lunedì 16 giugno 2008

Vigilia della sfida cruciale per i nostri destini, infatti, se non dovessimo passare, per giorni, mesi, anni, ci romperebbero le palle, additandoci come porta sfiga. Tra le città vicine, ci resta da visitare solo "ocio al Basel" (Basilea), che si trova al confine con Francia e Germania.

Dopo la solita colazione, partiamo.

Segnalo che, ogni mattina la sveglia suona alle 8.30 e la sera, prima di mezzanotte, non siamo a nanna, per cui, dopo 4 giorni a vagare per le città svizzere, austriache e per i vari principati, i piedi iniziano a parlare.

A Basel, guidati dal solito Varenna, per fare un tratto di 1 km dalla stazione alla via principale, invece che seguire una via diritta, finiamo in vicoli dove, il panorama migliore è una gru gialla. Dopo 4 km di cammino, finiamo nella via principale, la ripercorriamo tutta e finiamo nuovamente in stazione (non ricordo cosa ci abbia fermati dal linciare Varenna… ah si, non c'erano sassi…).

E voi direte: "perché vi fate guidare da Varenna?"

Purtroppo, per non perdersi, sprecare soldi di cell ecc… Siccome il nostro caro amico, che tra l'altro, durante la vacanza si dichiarerà: un uomo "sensibile" (lascio a voi le conclusioni), vagava senza aspettarci e decideva, di sua iniziativa dove andare, non potevamo far altro che seguirlo, l'alternativa era spezzargli entrambe le gambe ma, per un fatto di trasporto e visto il torneo di calcetto che ci aspetta al ritorno, abbiamo optato per la prima soluzione.

Sulla strada che portava all'ennesima chiesa, ci imbattiamo in un cavallo di troia di legno, ovviamente saliamo sulla recinzione e ci facciamo scattare una foto insieme….

Vista l'ora quasi tarda e l'obiettivo di attraversare la Germania e la Francia, ripartiamo.

Prima tappa: weil am rhein. Vista la bellezza del paesino, ripartiamo subito alla volta della Francia, Mulhouse che dista una trentina di km. Qui, dopo aver attaccato l'ennesimo adesivo ;) giriamo un po' per il centro, affascinati dall'enorme quantità di gnocca. In proporzione, il 90% delle donne viste erano gnocche, il 10% anziane o bambine. Purtroppo, non potendo comprare una casa qui (anche perché la cittadina fa abbastanza cacare) ripartiamo, verso quella meraviglia di Baar.

Essendo l'ultima sera, decidiamo di mangiare di nuovo dal kebabbaro (non avendo comunque mangiato tanta merda in questa vacanza….), qui, per la prima volta, il mio palato assaggerà il Kebab, cibo a me ancora sconosciuto e direi non male….. ;). Ovviamente torneo di PES e nanna, pronti per l'ultimo giorno di Svizzera

Domenica: l’arrivo di Fede

Domenica 15 giugno 2008

Un altro giorno da trascorrere nella meravigliosa e piena di vita Svizzera (e lo dice uno che non ama proprio la vita mondana ma così è troppo….).

Oggi, ci raggiunge il quinto amico alla stazione di Zug. Solita colazione, Messa in tedesco e parte la visita guidata al paesino. Scopriamo che:

  • se cerchi di fotografare una casa di legno, ti fotografano a tua volta pensando tu sia un ladro
  • i prati sono tutti tagliati alla perfezione e puoi giocarci gratis a calcetto (ci sono pure le porte mobili)
  • la scuola ha un impianto sportivo incredibile, beati loro!
  • Non c'è in giro un'anima, né di giorno né di sera né di notte, se non 4 tamarri con le loro auto truccate
  • Se ti fermi nei pressi delle strisce pedonali, anche se ti stai allacciando le scarpe, ti fermano per farti passare….
  • Baar fa cagare….

Arrivano le 15.00 e andiamo a prendere Federico alla stazione di Zug.

Da qui, partiamo alla volta di Zurigo, anche qui, vaghiamo alla ricerca di un ristorante decente, lo troviamo ma Varenna decide che è meglio una pizzeria (rischiando il linciaggio, vista la condizione delle nostre gambe dopo 3 giorni di cammino). Troviamo la pizzeria e scopriamo che, se alla cameriera dici, indicando la birra "buonaaaaa, me ne porti un'altra" non capisce….ma come si dice "birra"? aaaaah Biere……Mangiamo, Varenna ci lascia giù mezzo stipendio e passiamo sulla via principale, piena di stand e maxischermi ma anche di travoni……

Riflessione: come si fa ad andare con un travestito che parla pure crucco? Mah…..

Ovviamente guida Varenna e ovviamente, facciamo 30 km in più, inoltre, quando c'è da scegliere tra una strada piena di gnocca e una deserta, indovinate quale sceglie il barbone…. (l'aggettivo si riferisce al fatto che ha la barba non per altro sia chiaro). Non avendo mangiato ancora abbastanza merda in 3 giorni, Massimo e Luca (le due discariche del gruppo, con rispetto parlando…) si fermano a mangiare una Crepes (che io finirò per vederla gettata nel cestino). Facciamo un salto nella Fan Zone, dove, con mio immenso disappunto, i poliziotti, ci perquisiscono, come se fossimo allo stadio. In questa "zona", è presente un maxischermo con tribuna annessa (per la quale occorre avere un biglietto) e nient'altro…. Tornando al parcheggio, assistiamo all'ennesima festa Svizzera per la qualificazione della Turchia…..Torneo di PES e a nanna.

Sabato: The day after

Sabato 14 giugno 2008

Dopo l'entusiasmante, grazie a Zambrotta, partita con la Romania e solo grazie a Gianluigi Buffon, possiamo "goderci" altri 3 giorni in Svizzera prima dell'altra fondamentale partita con la Francia. Obiettivo della giornata: "Liechtestein". Dopo una colazione sostanziosa, partiamo alla volta della capitale: Vaduz, che dista solo 100 km.

Arrivati, parcheggiamo in un parcheggio a pagamento (notare che, in Svizzera e Liechtestein, non esistono parcheggi che non siano a pagamento. Cazzo!), la prima ora è gratuita ma, la macchinetta stampa come orario 8.00 ma sono le 11.45! Proviamo allora a mettere 2 franchi, stesso risultato ma in più abbiamo perso 2 franchi….. Dopo qualche insulto, iniziamo la nostra visita alla meravigliosa cittadina…… Da segnalare una casa in mattoni enorme tutta marroncina, il castello (che non visiteremo perché troppo ripida la strada da fare a piedi….) e il negozio di souvenire, con una grande mucca di plastica con la bandiera del principato. Dopo aver fatto la spesa e comprato la Gazzetta (da veri italiani ahahahah), ripartiamo alla volta dell'Austria (cavolo siamo a 20 km, vuoi farti sfuggire l'opportunità di visitarla). Il primo paese utile è Feldkirch, dove è in svolgimento una festa medioevale, tutta la popolazione è vestita come nel Medioevo, le bancarelle, le giostre ecc.. rispecchiano completamente il periodo storico, veramente una bella festa (nonostante non ami molto l'ammasso di gente delle feste di paese).

Dopo aver camminato per ore, Varezza ci propone: "se non siamo troppo stanchi potremmo fare un salto a Zurigo e fare serata li", 10 secondi dopo russerà in macchina…

Riprendiamo, dunque, la strada verso Baar, doccia e si riparte subito per Luzern (Lucerna).

Ci accoglie una città pressoché deserta, giriamo un po', passiamo un ponte di legno (abbastanza velocemente) e decidiamo di mangiare in un ristorante del posto (per la prima volta non mangeremo "merda").

Primo: 19 franchi per 4 fette di tacchino una palla di asparagi tritati e 3 mezzi asparagi freddi, in pratica un furto.

Secondo: 30 franchi: ragù di capriolo con asparagi e patate, buono e abbondante, gli altri prenderanno, con 3 franchi in più arrosto di non ricordo cosa.

Usciamo dal ristorante, dopo aver lasciato la mancia alla cameriera (che signore), rischiando di lascirle un po' troppi soldi ahahahah. Ci incamminiamo verso il centro. Qui, scopriamo che, gli Svizzeri, qualsiasi squadra passi il turno (in questo caso la Spagna), festeggiano…. Ma non siete Svizzeri?

Dopo aver passato mezz'ora a cercare di fotografare un palazzo su una collina (senza riuscirci) riprendiamo la strada del parcheggio (sempre a pagamento) e torniamo nella sovraffolatissima Baar….. Torneo di Pro Evolution e tutti a letto….

Italia - Romania: Primo giorno in terra straniera

Venerdì 13 giugno

La partenza alla volta dell'Helvetia è fissata alle ore 10.00 in quel di Lodi. Siamo in 4, il quinto ci raggiungerà domenica a Zug.

Dopo circa un'oretta arriviamo al confine, visto l'evento "Euro 2008" i controlli sono molto severi.

Perquisiscono noi e la macchina, passano tutte le borse ai raggi x (trovando il cavalletto della macchina fotografica di Varenna, ;) chissà cosa ci combina con quel cavalletto eh eh). Siamo pronti per ripartire...anzi no, un agente ci dice che c'è ancora una "formalità", infatti, il nostro caro amico Massimo, credendo di farla agli svizzeri, avendo cambiato la macchina da poco, deve pagare una multa. Ancora prima di arrivare, sono già partiti 190 euro ah ah ah.

Da segnalare, il doganiere svizzero che pronostica un 3-0 contro la Romania. Appena ti ribecchiamo........

Ripartiamo, alla ricerca di un Autogrill, alla vista di un Burger King, l'auto, anziché svoltare a destra alla volta di Baar, si ferma e gli occupanti iniziano a imbarcare "merda".

Arrivati all'Ibis Hotel di Baar, iniziamo ad imbatterci nei primi svizzeri,

caratteristica fondamentale:

  1. bandierine di qualsiasi nazione appesa fuori dal finestrino

  2. coprispecchietti anch'essi di qualsiasi nazione

  3. cerchioni minimo di 18 pollici

  4. macchina truccata

  5. Tamarraggine

Scarichiamo tutto, indossiamo le nostre maglie della nazionale: Del Piero, Camoranesi, Toni e Bibi (perchè Varenna è una checca), pitturiamo i capelli tricolore e partiamo per Zurich.

Lasciamo la macchina in un apposito parcheggio, da dove un bus ci accompagnerà allo stadio.

Arrivati al Letzigrund, dopo una perquisizione approfondita, dove ci vengono tolte le bombolette per fare macello, riusciamo a varcarne i cancelli.

Ovviamente, la nominatività dei biglietti non esiste, nonostante le informazioni della FIGC.

Siamo 2 file dietro alla porta, nella curva italiana, zeppa di gente allo stadio per la prima volta, incapaci di guardare una partita in piedi o addirittura di guardarla (visto il tizio in prima fila che, al 10° del primo tempo, sfogliava la Gazzetta....), purtroppo la sorte e cieca e i biglietti li assegna a chi vuole.... Inizia la partita, la prima emozione la regala l'Inno di Mameli, cantare l'inno abbracciati (purtroppo a Varenna e Luca.... ahahahah) è qualcosa di spettacolare.

La partita è abbastanza penosa, la difesa con Chiellini acquista un po' di velocità e anticipo, Grosso è il padrone della fascia sinistra, a centrocampo Perrotta combina pochissimo, come Del Piero e Toni davanti. Ad animare la partita ci pensa Zambrotta che di testa serva Mutu per l'1-0 della Romania, in questo momento, siamo a casa (e noi dobbiamo ancora farci 4 giorni in Svizzera e vedere Francia – Italia, che, in questo momento, sarebbe una gara inutile per noi), iniziamo così a ringraziare Zambrotta ogni volta che tocca palla e ogni telecamera che troviamo in giro il grido "ZAMBROTTAAAAAAAAAAAAA" seguito da "MERDAAAAAAAA" disturberà le varie interviste. Il pareggio di Panucci arriva quasi subito e distoglie un po' l'attenzione da Zambrotta, purtroppo però, la nostra sofferenza non è ancora finita, Panucci atterra in area "non so chi", è calcio di rigore, ci ammutoliamo (non che prima facessimo casino), davanti a noi, Gigi, il nostro Gigione nazionale e Bianconero, para di mano e piede ma sopratutto con un gran c..o il rigore a Mutu, non è finita!!! ANDIAMOOOOOOOOOOO, il macello è indescrivibile!

La partita finisce senza neanche un giocatore sotto la curva grande gratitudine....

Per passare il turno, bisogna battere la Francia (che è conciata peggio di noi, avendone prese 4 dall'Olanda) e sperare che la Romania non vinca con gli Orange già qualificati.

Usciti dallo stadio, riprendiamo il bus, tornati a Baar, alle 22,30 cerchiamo un ristorante aperto, nel deserto del paesino svizzero, solo un Pizza & Kebab non è chiuso. Avendo pranzato da Burger King evito il Kebab e prendo una pizza col gorgonzola... non male ma, di certo, non sapeva di pizza ma di qualsiasi spezia presente sulla faccia della terra.

Si chiude qui il primo giorno in terra straniera..... Anzi no.... alle 23,50 bussano alla porta, apriamo, davanti a noi appaiono due giganti della "Polizei" Svizzera.

Ebbene si, se non paghi una multa e vai in un loro albergo, ti vengono a cercare, mica li freghi.... Fortunatamente la multa, era già stata pagata in dogana e ce la caviamo in poco tempo, se ne vanno esclamando "Forza Italia 1-1" seguiti dal nostro "ma va a cagare"....

lunedì 9 giugno 2008

Olanda - Italia: Van Bronckhorsttttttttttttt....

Lunedì 9 giugno 2008

come ci ricorda il più grande porta sfiga della storia Civoli, l'Italia non ha mai perso una gara d'esordio...Questa volta, non solo perdiamo ma facciamo una delle peggiori figure degli ultimi 10 anni (che sono quelli che mi ricordo io), forse solo col Galles avevamo fatto peggio.La difesa è quantomeno disastrosa, Materazzi, senza a fianco Cannavaro è peggio di Boumsong, Zambrotta fa letteralmente CAGARE, Panucci meglio al centro che a destra e Barzagli........Giocava ne Palermo... Il centrocampo è nettamente sovrastato da quello olandese, che pressa su qualsiasi pallone, nonostante Ambrosini, Pirlo e Gattuso non demeritino, la matematica insegna 5 contro 3 è dura...Camoranesi e Di Natale si contendono la palma del peggiore in campo di tutte le partite fin'ora disputate a livello planetario, Toni è un palo nel deserto...L'Olanda segna in fuorigioco, dopo una gran cagata di Buffon e raddoppia con Snejder, resta da capire perchè, sul centrocampista, in copertura, ci fosse Di Natale.... Entrano Del Piero, Grosso e Cassano la partita cambia, creiamo almeno 3 palle goal e ne sbagliamo 2 clamorose, CLAMOROSE! Toni che cerca il pallonetto su VDS e la discesa di Grosso. La tragedia arriva quando, sull'ennesimo contropiede, di testa segna Van Bronckhorst.....Van Bronckhorst......Van Bronckhorstttttttttttttttttttttttttttttttttttt....DONADONIIII, Van Van BronckhorsttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttVabbeh, noi venerdì si parte per andare a vedere le due partite restanti e qui, voglio ringraziare ufficialmente la macchina che ha sorteggiato le partite......Ovviamente ci crediamo ancora........(se qualcuno è interessato ai biglietti......)Ci si legge il 19, sperando di avere qualcosa di bello da scrivere, oltre alle immense cagate che faremo noi 5 italiani in Svizzera, abbiamo già pronti: CeroneLacca colorata per i capelliTrombette da stadio e un Napoletano che arriverà domenica ahahahahahah ;)

martedì 3 giugno 2008

4 giugno 1989 Antonio De Falchi Presente!

Il 4 giugno 1989 ANTONIO DE FALCHI, non ancora diciannovenne, arriva alle 8:30 di mattina alla Stazione Centrale di Milano assieme ad altri tre amici. I quattro decidono di raggiungere San Siro per conto proprio, staccandosi dal gruppetto dei quaranta con cui avevano condiviso il viaggio. Comprato il biglietto i quattro si avviano verso il cancello 16, con le sciarpe giallorosse nascoste sotto al giubbotto. Sono le 11:35 (la partita sarebbe iniziata alle 16:00). Improvvisamente compare una persona. "Avete una sigaretta?" gli chiede. E poi: "sapete che ore sono?". L'accento romano tradisce Antonio e i suoi amici: un cenno e da dietro una struttura di cemento (c'erano i lavori per Italia 90), sbucano una TRENTINA (!!) di persone. I quattro scappano. Antonio non ce la fa, inciampa (forse per per uno sgambetto) e cade a terra. Lo massacrano a calci a pugni.
Dopo una trentina di secondi gli aggressori si mettono in fuga per l'arrivo della polizia. Antonio prova a rialzarsi, è cianotico e respira a fatica; cade nuovamente a terra. Uno degli agenti cerca di rianimarlo con la respirazione bocca a bocca e con il massaggio cardiaco. Inutile. Viene immediatamente caricato sull'ambulanza ma arriva all'Ospedale San Carlo già morto. Intanto la polizia ferma, nei pressi del cancello 16 tre persone. Si tratta di Daniele F. (29 anni), uno dei capi del "gruppo brasato" e tesserato con pass del "Servizio d'ordine" del Milan, di Luca B. (20 anni) e Antonio L. (21 anni). Il funerale (a spese della Roma) viene celebrato il 7 giugno 1989 nella Chiesa di San Giovanni Leonardi a Torre Maura davanti a oltre diecimila persone commosse. Sono presenti Dino Viola (che alla fine della cerimonia abbraccia commosso la madre di Antonio), Peruzzi, Nela (che parla commosso con un fratello di Antonio), Giannini e l'intera Squadra dei Giovanissimi della Roma.

Il 7 giugno 1989 l'autopsia sul corpo di Antonio stabilisce che la causa del decesso è avvenuta per infarto.
Il 13 luglio 1989 il tribunale di Milano stabilisce il verdetto. Luca B. viene condannato a sette anni di reclusione con relativa libertà provvisoria. Daniele F. e Antonio L. sono assolti per insufficienza di prove.
Da La Repubblica del 14 luglio 1989. - Pallida e addolorata la madre di Antonio alla sentenza dice: "E' questa la giustizia? E' uno schifo". E poi: "A me questa sentenza non sta bene. Loro dovevano pagare, anche se nessuno mi può riportare il mio povero Antonio". -