venerdì 30 gennaio 2009

Juventus - Fiorentina

Sabato 24 gennaio 2009

è il derby bis, arriva a Torino una delle squadra più odiate dalla tifoseria Bianconera, l'Inter è li, a più 3, manca poco.....
Partenza fissata per le 17.00 e, per una volta, sono in ritardo io.
Arriviamo a Torino alle 19.00, entriamo e notiamo subito la massiccia presenza dei Viola che, aiutati dai gemellati Granata, riempiono il settore ospiti. Non si sentiranno mai, nonostante una prestazione non fenomenale delle due Curve di casa.
La partita inizia e, sinceramente, scrivendo una settimana dopo, non ricordo esattamente ogni azione. Noi si gioca abbastanza male e, nonostante questo, riusciamo ad arrivare 3 volte soli davanti a Frey e a tirargli puntualmente in bocca.
Il goal, grazie al Cielo, arriva da un'invenzione di Del Piero, Marchisio, freddissimo, trafigge il francese e lo stadio esplode!
Il secondo tempo sarà però una sofferenza mastodontica, nonostante la Fiorentina tiri in porta una sola volta con Gilardino (maestosa la parata di Buffon di piede).
Gli ultimi dieci minuti saranno un autentico assedio che, fortunatamente, non porterà a nulla.
Resteremo a -3 fino a mercoledì, dove, in quel di Udine, assisteremo alla rinascita dell'Udinese, che non riusciva a portare a casa i 3 punti da 2 mesi.....

-6.... Speriamo bene....

venerdì 23 gennaio 2009

Sappiamo solo rubare.....

Napoli - Torino


Con il termine di Lodo Petrucci si intende una particolare procedura burocratico-amministrativa che, nel caso del fallimento di una Società professionistica di calcio, consente di non perdere del tutto il patrimonio sportivo cittadino consentendo ad una nuova società che desidera ereditarne il passato di partire dalla serie immediatamente precedente a quella conquistata sul campo.
La società fallita deve possedere dei "meriti sportivi", per poter consentire l'apertura del Lodo, ovvero una permanenza consecutiva di cinque anni nelle serie professionistiche o almeno quindici anni anche non consecutivi nel corso della sua storia. Di contro, la società che subentra non deve avere alcun legame dirigenziale con quella decaduta, e presentare una serie di garanzie di solidità economica. Non eredita il marchio (che potrà essere comunque acquistato all'asta fallimentare) né i giocatori, che vengono tutti svincolati.
Il Lodo è stato approvato dal Consiglio Federale della FIGC il 14 maggio 2004.

Reiscrizione in Serie B
Torino (2005)
Reiscrizione in Serie C1
Napoli (2004)

Lazio Roma


Dal 1993 i fallimenti tra A, B e C sono più di quaranta. Ma lo «spalmadebiti» rimette tutto a posto. O quasi. Roma e Lazio, per citare i due casi più eclatanti se non ci fosse stato il miracolo starebbero calcando campi minori, come il Genoa. Nell’ultima semestrale, scrivono i revisori dei conti, senza il salvacalcio il patrimonio netto sarebbe sottozero. Di venti milioni di euro per i giallorossi e poco più per i biancazzurri. Ovvero, ricapitalizzazione obbligatoria o fallimento. Calcio e finanza, doveva essere un’accoppiata da scudetto, la fine della pedata catenacciara panesalame e l’inizio dell’era del new football, banche e business. E’ diventata una maledizione, a partire dai suoi profeti. Calisto Tanzi e il Parma, Sergio Cragnotti e la Lazio sono stati i primi a cadere nella rete con i loro bond scaricati, nella totale indifferenza dell’allora governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, sul parco buoi dei risparmiatori.

Parma


la Grant Thornton, società di revisione il cui nome potrebbe ricordare una mezzala inglese, ha certificato di non poter certificare il bilancio del Parma calcio: «impossibilitati ad esprimere un giudizio». Certezze: una perdita di 77 milioni di euro a fronte di un capitale sociale di 52 milioni, un’assemblea dei soci (Parmalat al 98,7%) la cui prima convocazione è fissata per il 31 dicembre e la seconda il 9 gennaio, un condono fiscale per il 2002 rateizzato e che, in assenza di liquidità, sarà difficile onorare, soprattutto, un aumento di capitale indispensabile per evitare di portare i libri in tribunale, insomma per scongiurare il fallimento.

Fiorentina


Ha le maglie viola, e su quelle maglie il giglio di Firenze, ma è tutto falso: si tratta dell'ex Florentia Viola, società di C2 miracolata in serie B mediante scandaloso ripescaggio, nell'estate del 2003 e del caso Catania; la vecchia, gloriosa Fiorentina è morta, sepolta da un fallimento. Il suo presidente-della nuova Fiorentina già Florentia- è Diego Della Valle, padrone dell'azienda Tod's, ovvero un calzaturificio; lo avrete certamente visto in TV a tuonare contro Moggi e il sistema calcio. Fin quando...
La Fiorentina perde col Milan. L'arbitraggio, a quanto pare, non è soddisfacente: a Firenze la psicosi da nemici potenti ce l'hanno da quando fallì la Fiorentina vera. Della Valle cede e telefona a Moggi ad implorare aiuto: una telle telefonate più servili mai sentite. E' tutto intercettato, dai verbali della Procura si legge anche:
Moggi- L'arbitro vi ha fatto il culo... così abbiamo fatto casino noi per voi-
Della Valle- Siamo sotto schiaffo, con certa gente più che prenderci un caffè... che posso fare?-
Moggi- Ti ci devi incazzare... una scrollatina a settimana-
Della Valle- Lo facciamo in privato... o no?-
Moggi- Sì... ma pensiamo a salvà la Fiorentina-
Risultato: la domenica successiva la Fiorentina supera in casa il Chievo per 2-1; ai veneti viene annullato il regolarissimo gol del pareggio, proprio al 90'. Arbitro, guarda un po', il signor Dondarini, l'affidabilissimo ed efficientissimo "Donda" delle intercettazioni moggiane.
Telefonata fra il vicepresidente federale, Sua Eleganza Mazzini (quello dei "culi da impiantare") e l'Amministratore Delegato della Fiorentina, Mencucci.
Mazzini- Ti lamenti ancora?-
Mencucci- Ho imparato... eccome se ho imparato...-
Mazzini- Quando ci si affida a noi... diglielo pure ai tuoi amici-
E la salvezza in Serie A arriva, per la Fiorentina di Della Valle, già Florentia Viola, al posto del Bologna di Gazzoni senza santi in paradiso (e Gazzoni per quella retrocessione andò incontro al dissesto finanziario: e se adesso chiedesse i danni?). Come dice ancora al telefono Mencucci a Mazzini:"siamo disposti a fare un patto d'onore, noi assolutamente non incideremo per i cambiamenti nel calcio". Una resa servile totale alla cupola.
Adesso che è scoppiato il pandemonio, Della Valle ha la faccia tosta di presentarsi in televisione a pretendere di moralizzare il calcio, e ad invocare la scrittura di regole nuove.

Milan


L'avvertimento il 19 aprile 2005 Meani telefona ad Adriano Galliani, "il quale ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori, ricevendo non solo risposta positiva dal Meani ma anche l'energico richiamo fatto sia a Bergamo che a Mazzei (designatore degli assistenti, ndr), tant'è che per il prossimo incontro con il Chievo è stato designato l'assistente Puglisi".
Galliani sapeva dunque quale fosse la procedura per ottenere designazioni favorevoli. Del resto, quale fosse il tenore delle "pressioni" esercitate dai rossoneri, emerge proprio dalla trascrizione della conversazione tra lo stesso Meani e Mazzei dopo Siena-Milan del 17 aprile 2005 finita 2-1, nel corso della quale il dirigente milanista si lamenta del guardalinee Baglioni che aveva annullato un gol.

Inter


• Passaporto falso di Recoba per passare da comunitario e superare i limiti al numero degli extra Moratti ha ottenuto da Guido Rossi (quello super partes) lo scudetto per un tributo all’onestà nerazzurra e “ha dimenticato” che il suo direttore generale Lele Oriali ed il suo pupillo Alvaro Recoba hanno da pochissimo patteggiato una pena per aver falsificato il passaporto (Recoba non aveva antenati in Europa) e ricettato patente rubata (quella di Recoba) e sono stati condannati a 6 mesi di carcere ciascuno (tramutata in pena pecuniaria di 21.420 euro). Moratti forse non ricorda che c’è un tetto all’ingaggio di extracomunitari e superare quel tetto significa voler imbrogliare chi, regolarmente, ne utilizza il numero consentito. Ps: Nel 2001 il St Etienne è retrocesso in B a causa della penalizzazione di 7 punti e della multa comminata per i passaporti falsi del brasiliano Alex e dell’ucraino Levitsky (ha impiegato 3 anni per risalire in Ligue 1)
• Patente di Recoba risultata rubata alla motorizzazione di Latina (ricettazione)
• Kallon fermato per nandrolone (l’Inter dichiara che lo usava per i brufoli)
• Martins fermato dalla società stessa per ematocrito alto prima di Cagliari-Inter
• Pagamento fideiussione fuori tempo 3 anni fa, ma poi, di nascosto, fatta risultare “regolare” tramite atto doloso (l’Inter sarebbe stata cancellata dal campionato ed oggi non esisterebbe più)

mercoledì 21 gennaio 2009

Lazio - Juventus

Domenica 18 gennaio 2009

Ovviamente, essendo noi rappresentanti della “Bellavita”, non ci siamo di certo limitati ad assistere all’incontro Lazio – Juve, infatti, siamo nella “Città eterna” già da due giorni e mezzo.
Solo dopo aver girato per km e km la Capitale, ci facciamo accompagnare, con le ginocchia a pezzi, nei pressi dello stadio.
Il mio socio è sicuro, questa è la Curva Sud, siamo a due passi dal “settore ospiti”, ci avviciniamo e alla scritta “Curva Nord” ci vengono le lacrime agli occhi, infatti, dopo due giorni di camminate su e giù per i monumenti, i nostri piedi, reclamano una tregua.
Circumnavighiamo l’Olimpico e dopo 40 minuti circa, arriviamo nel nostro settore (potere dei prefiltraggi….). Fortunatamente, gli steward, ci fanno passare “manualmente” dai tornelli e per le 20.10 siamo dentro.
Il settore è stracolmo e pieno zeppo di romani, alla prima uscita stagionale, conclusione: non canta nessuno….
Inizia la partita e la mia prima delusione arriva all’Inno della Lazio, infatti non mettono “…vola un’aquila nel cielo…” ma un’altra tamarrata…..L. Manninger, alla sua prima uscita stagionale…..Provocherà la seconda delusione….. Cazzo non esce mai una volta che non deve uscire….Vabbè, Mellberg rimedierà di li a poco.
La Lazio fa comunque paura, vuoi perché i tre davanti sono velocissimi, vuoi perché Zanetti sembra un Poulsen pià lento di Paro, vuoi perché non riusciamo a fare una partita con meno di 10 infortunati. In pratica, il primo tempo è tutto Biancoceleste.
Il secondo invece inizia molto meglio, giochiamo di più e, soprattutto, la Lazio cala vistosamente.
Il palo nega a Legrottaglie la gioia del goal e a noi la gioia di essere scaraventati in campo dal godimento.
Finisce 1-1, ennesimo punto rosicchiato alla squadra innominabile.
Arriverà quel giorno…..
Salutiamo l’Olimpico con una domanda: “Cosa ci fa un monumento con scritto Mussolini Dux” ancora in piedi?
Al ritorno a casa, lunedì, tappa obbligata nell’area di servizio di “Badia al Pino”.
Gabriele vive!

martedì 13 gennaio 2009

Juventus - Siena

Domenica 11 gennaio 2009

E' sempre dura commentare certe partite, sopratutto quelle giocate in casa, sopratutto quelle con le cosiddette "squadre minori", magari alla ripresa dopo la sosta, comunque, ci proviamo.
Il mio socio è a Roma fino al 31/12/2999 (e venerdì verrà raggiunto da qualcuno di noi), quindi, parto da solo, leggermente indisposto per colpa di qualche virus....
Alle 14.00 sono a Torino, mi intrattengo fino alle 14.30 fuori dalla Sud, per poi entrare con i soci conosciuti in questo fantastico stadio.
Si vede che non è una partita di cartello, in giro c'è poco e lo stadio (che vi ricordo è un cesso con 25.000 posti) si riempirà solo alle 15.00.
I senesi sono pochissimi, una cinquantina e, ovviamente, non si sentono mai.
I Drughi, all'ingresso in campo, calano il 28° e il 29° scudetto, con uno striscione centrale "E ora riprendiamoli".
La partita ha poco da dire, noi creiamo poco, il Siena rischia di farci goal con Manninger che, all'ultima da titolare, salva quello che può.
La sosta non fa mai benissimo e si vede ma l'ennesima punizione di Del Piero, leva, per l'ennesima volta, le castagne dal fuoco.
Fuoco di cui avremmo avuto bisogno in curva per non perdere le dita dei piedi, totalmente congelate....
Gli ultimi 10 minuti sono un calvario, cross, tiri da fuori, ribatutte, in poche parole: ci caghiamo in mano.
Fortunatamente, riusciamo a portare a casa 3 punti fondamentali, che ci permettono di recuperarne 2 all'Inter che, finalmente, si avvicina, sperando non sia solo una speranza in una freddissima domenica d'inverno
(che chiusura poetica)

...E venerdì si parte per Roma :P