mercoledì 21 gennaio 2009

Lazio - Juventus

Domenica 18 gennaio 2009

Ovviamente, essendo noi rappresentanti della “Bellavita”, non ci siamo di certo limitati ad assistere all’incontro Lazio – Juve, infatti, siamo nella “Città eterna” già da due giorni e mezzo.
Solo dopo aver girato per km e km la Capitale, ci facciamo accompagnare, con le ginocchia a pezzi, nei pressi dello stadio.
Il mio socio è sicuro, questa è la Curva Sud, siamo a due passi dal “settore ospiti”, ci avviciniamo e alla scritta “Curva Nord” ci vengono le lacrime agli occhi, infatti, dopo due giorni di camminate su e giù per i monumenti, i nostri piedi, reclamano una tregua.
Circumnavighiamo l’Olimpico e dopo 40 minuti circa, arriviamo nel nostro settore (potere dei prefiltraggi….). Fortunatamente, gli steward, ci fanno passare “manualmente” dai tornelli e per le 20.10 siamo dentro.
Il settore è stracolmo e pieno zeppo di romani, alla prima uscita stagionale, conclusione: non canta nessuno….
Inizia la partita e la mia prima delusione arriva all’Inno della Lazio, infatti non mettono “…vola un’aquila nel cielo…” ma un’altra tamarrata…..L. Manninger, alla sua prima uscita stagionale…..Provocherà la seconda delusione….. Cazzo non esce mai una volta che non deve uscire….Vabbè, Mellberg rimedierà di li a poco.
La Lazio fa comunque paura, vuoi perché i tre davanti sono velocissimi, vuoi perché Zanetti sembra un Poulsen pià lento di Paro, vuoi perché non riusciamo a fare una partita con meno di 10 infortunati. In pratica, il primo tempo è tutto Biancoceleste.
Il secondo invece inizia molto meglio, giochiamo di più e, soprattutto, la Lazio cala vistosamente.
Il palo nega a Legrottaglie la gioia del goal e a noi la gioia di essere scaraventati in campo dal godimento.
Finisce 1-1, ennesimo punto rosicchiato alla squadra innominabile.
Arriverà quel giorno…..
Salutiamo l’Olimpico con una domanda: “Cosa ci fa un monumento con scritto Mussolini Dux” ancora in piedi?
Al ritorno a casa, lunedì, tappa obbligata nell’area di servizio di “Badia al Pino”.
Gabriele vive!