mercoledì 14 maggio 2008

Juventus - Catania: una lunga giornata di godimento

Domenica 11 maggio 2008

Ultima partita casalinga della Juve che, purtroppo, coinciderà con la mia ultima partita allo stadio (forse.... di certo, a Genova, sabato, non potrò esserci). Partiamo presto, alle 10.00, perchè la nostra prima tappa della giornata sarà la basilica di Superga. No, non sono diventato granata ma non ho mai visitato questo luogo dove, comunque, sono morte persone e voi mi insegnate che la morte non ha colore giusto? Dopo qualche foto con i bambini delle prime comunioni, al paesaggio e al monumento in ricordo del "Grande Torino" schiantatosi contro la basilica, riprendiamo la strada per lo stadio. Arriviamo intorno alle 13.30, dopo aver scambiato due chiacchiere con un "Bravo ragazzo", entriamo. Lo stadio è totalmente esaurito, i catanesi saranno un 300? C'è aria di festa, comunque, nonostante la mancanza di "trofei". Sfido chiunque, ad inizio stagione, a dire che saremmo arrivati 3°.Inizia la partita che, per noi, ha poco da dire, il Catania, invece, deve sperare in un risultato utile per salvarsi. Finalmente, dopo diverse giornate, Molinaro, è squalificato, Ranieri, consapevole di questo, decide allora di mettere in campo Palladino (altrimenti noi chi si insultava?). La Juve attacca, il Catania riparte ma gli spalti sono distratti dai tabelloni che rendono felice una giornata che aveva poco da dire, autentico boato al secondo goal del Siena....Sta di fatto che il Catania con un gran "c.u.l.o." (non è una parolaccia è un'acronimo : Cool United List Oversize) va in vantaggio, noi non giochiamo male, escluso Zebina che, qualsiasi cosa cerchi di fare, cross, dribbling, discese....lasciamo perdere va... All'85° Del Piero pareggia, nonostante la partita non conti nulla per noi, è un goal fondamentale perchè tiene accese le speranze del Parma e sappiamo tutti con chi gioca il Parma domenica...Finisce qui, il mio campionato al seguito della Juve, con poche trasferte (Parma, Milan, Inter (CI), Parma (CI), Livorno, Empoli, Genova, Torino) rispetto all'anno scorso.Speriamo, l'anno prossimo di avere meno divieti e più calore ma soprattutto di tornare a lottare per traguardi che contino e non dover sperare, ancora una volta, in Hector Cuper